lunedì 10 luglio 2017

Sabato 8 luglio: approccio al Bivacco Gervasutti



Piacevole salita in compagnia, interrotta anticipatamente per rischio maltempo








 

Mi sveglio di soprassalto, ho dormito molto ma molto più del previsto e rischio di arrivare tardi all’appuntamento per affrontare la salita a quello che si ritiene essere un esempio di tecnologia applicata alla montagna e di sguardo nel futuro: il Bivacco Gervasutti!

Gli zaini erano pronti, già dal weekend precedente, non per questa ma per quella che avrebbe dovuto essere una salita molto strutturata e sognata da tempo, anche da anni, ma il meteo ha deciso che la salita obiettivo dovrà essere ancora posticipata e contro il meteo non c’è discorso che tenga.






Dal fondo della Val Ferret, esattamente da Lavachey, si sale sparati direzione Gervasutti, beh diciamo che per qualche minuto le chiacchiere hanno preso il sopravvento e, una volta lasciata la strada che sale verso Arpnouva, siamo andati un po’ fuori rotta: cosa non difficile vista la scarsità di persone che transitano su quel percorso che è tutt’altro che marcato, ma non mal segnato.








Sentiero comunque netto con direzione inequivocabile, ma con vari passaggi dalla destra alla sinistra idrografica del torrente che scende dal ghiacciaio del Freboudze. Bellissima corda blu (canapone) installata di recente a creare il primo dei due tratti attrezzati. Si sale in agilità e con elevata sicurezza. Attraversamento di una lingua di ghiaccio che porta dopo lungo “sfasciume” al secondo tratto attrezzato subito prima del Bivacco.

Ma qui il cambio di meteo era ormai imminente e allora abbiamo deciso di tornare a Valle.






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